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La storia di Amore e Psiche, tramandata da Apuleio ne "L'asino d'oro", racconta di una bellezza mortale, quella di Psiche appunto, che avvince e ammalia gli uomini più di quella divina di Venere. I possibili risvolti simbolici, morali, allegorici e la stessa forza semantica dei nomi dei protagonisti, così connessi alla sorte umana, ne hanno moltiplicato le interpretazioni. Ma a rendere immortale la favola di Apuleio ha contribuito anche l'arte, che a quella fonte ha attinto fino a oggi. È appunto quella dell'arte la prospettiva scelta dall'autrice per riproporre al lettore la storia di Amore e Psiche nel contrappunto fra testo e immagini: a volte traduzioni visive delle scene, ma più spesso vere e proprie variazioni sul tema o elaborazioni interpretative. Questo ruolo è affidato soprattutto alle opere di artisti contemporanei che costellano tutto il percorso visivo proposto. Un volume che spiega e introduce come un saggio, che narra e illustra, senza tralasciare il commento delle immagini.